Month: luglio 2007

elogio della follia – erasmo

“Ditemi un po’, potrà amare qualcun altro uno che odia se stesso? Potrà accordarsi con altri chi è in disac­cordo con se stesso? Potrà dar piacere ad altri chi è un peso e un fastidio per se stesso? Penso che nessuno oserà affermarlo, se non è più pazzo della pazzia in persona. Ma se si elimina l’irragionevolezza, nessuno potrà più sopportare gli altri, anzi ognuno farà schifo persine a se stesso, disprezzerà le proprie qualità ed azioni, sarà odio­so a se stesso. Dal momento che la natura, per molti aspetti più matrigna che madre, ha introdotto nell’animo dei mortali la sventurata tendenza per cui ognuno è in­soddisfatto di sé ed in ammirazione delle doti altrui. Questa tendenza corrompe e rovina ogni pregio, ogni fi­nezza e bellezza della vita. A cosa potrà servire la bellez­za, il dono maggiore degli dèi immortali, se viene guasta­ta dallo spleen? A cosa la giovinezza, se il lievito della te­traggine senile la fa inacidire? Infine cosa sarai in grado di fare nel modo appropriato, di fronte a te stesso e agli altri, in ogni dimensione della vita (la convenienza dell’a­gire è infatti il punto essenziale non solo nell’arte, bensì in ogni tipo di azione) senza la ben intenzionata assisten­za del qui presente Amor Proprio, che a buon diritto per me è quasi un fratello, tanto valore dimostra nel so­stenere ovunque la mia causa? Infatti cosa c’è di più in­sensato dell’essere soddisfatti di sé? Dell’ammirare se stessi? Ma, d’altra parte, come potrai agire in modo ele­gante, aggraziato, non sconveniente se sei scontento di te? Prova ad eliminare questo sale della vita: subito l’o­ratore che perora lascerà indifferenti, il musicista non avrà alcun successo coi suoi toni, l’attore sarà preso a fi­schiate col suo gestire, il poeta sarà preso in giro con le sue Muse, il pittore sarà disprezzato con la sua arte, il medico farà la fame con i suoi farmaci. Infine sembrerai Tersile anziché Nireo, Nestore anziché Paone, maiale anziché Minerva, balbuziente anziché eloquente, cafo­ne anziché raffinato cittadino. A tal punto occorre che ognuno lusinghi persine se stesso e si raccomandi a se stesso con una lisciatina prima di poter godere della sti­ma altrui.

Infine, dato che voler essere ciò che si è è la componen­te più importante della felicità, il mio Amor Proprio riesce ad ottenere per la via più breve che nessuno sia in­soddisfatto della sua bellezza, nessuno della sua intelli­genza, nessuno della sua stirpe, nessuno del luogo di na­scita, nessuno della professione, nessuno della patria, tanto che l’Irlandese non vuole fare a cambio con l’Ita­liano né il Trace coll’Ateniese né lo Scita con l’abitante delle Isole Fortunate. Con che diligenza incredibile ha agito la natura, bilanciando tutto nella varietà delle cose! Dove ha distribuito più avaramente i suoi doni, aggiunge un po’ più di Amor Proprio… Ma ho detto veramente una sciocchezza, perché appunto l’Amor Proprio è certo il dono maggiore…”

Più cHe pUoi – NeSLi

portami lontano piu che puoi se lo vuoi
dammi la forza una parte di quella che hai
dimmi ciò che sai
raccontami una storia che non mi hai detto mai
con la quale mi addormenterai
io che partirei per un viaggio senza ritorno,senza preoccuparmi di chi avrei intorno
con te ogni giorno dura per sempre
c’è solo un ricordo quello di te nella mia mente.

non dura niente non ha funzionato qualcosa vorrei solamente non trovare mai la mia casa vuota
ogni nota e ogni frase vola nell’aria le prendo le metto insieme e racconto una storia
la mia memoria non è molto buona perchè ricorda le cose solo come le piace
ma cerco come cercano tutti di essere felice cerco fino ad arrivare alla mia radice
ora ora parliamo ancora un po ed è come se fuori si fosse fermato il tempo
la vita è qui ora adesso in questo momento sento l’odore del mare portato dal vento
e canto tutto quanto quello che ho dentro
so che non sono io al centro della vita e tantomeno tento di apparire sicuro in questa salita
libertà per averla quanta fatica

più che puoi/se lo vuoi/porta la mente lontana no/
piu che puoi/se lo vuoi/porta la mente con te/

spostiamoci andiamo lontano dove nessuno ci vede

dove nessuno si chiede chi siamo e se abbiamo fede
ognuno tanto infondo crede in quel che vuole nel gioco dei nomi e del trucco delle parole
mettila come vuoi tradotto si chiama amore
e ciò che si cerca e ciò per cui si nasce si muore
e questo sole che avvolte illumina ma non riscalda
e ogni colore che crea mi rimanda in mezzo ai ricordi piu belli col papa e la mamma
in gamba nesli vivila come ti senti l’importante e dare sfogo ai propri sentimenti
e accorgersi della bellezza di questi momenti
lontano da tutti lontano dai ripensamenti
non menti nesli se urli tutto il tuo amore
se guardi la vita da un punto di vista migliore
che te ne pare quando il resto scompare e tutto quel darsi da fare non ha piu valore
in gamba nesli vivila come ti senti l’importante e dare sfogo ai propri sentimenti
e accorgersi della bellezza di questi momenti
lontano da tutti lontano dai ripensamenti
non menti nesli se urli tutto il tuo amore
se guardi la vita da un punto di vista migliore che te ne pare

più che puoi/se lo vuoi/porta la mente lontana no/
piu che puoi/se lo vuoi/porta la mente con te/

Mi MaNDi FuORi

SENTI TU MI MANDI FUORI
CARA MIA BAMBINA LONTANA O VICINA
TU MI SPACCHI DENTRO E SPINGI LENTAMENTE
DENTRO LA MIA MENTE CHE E’ RIMASTA FUORI
AD ASPETTARE
 
SEI BELLA MA MI FAI MALE NON RIESCO A RESPIRARE
E’ TUO OGNI MIO MOMENTO DI GIOIA E DI DOLORE
PAROLE SENZA UN SENSO LUCIDITA’ SFUGGENTE
CONFUSO COME SE
 
FUORI DA QUI  FUORI DA QUI
DA QUI DA QUI
 
 
SENTI TU MI MANDI FUORI
CARA MIA BAMBINA LONTANA O VICINA
TU MI SPACCHI
SEI BELLA MA MI FAI MALE NON RIESCO A RESPIRARE

E’ TUO OGNI MIO MOMENTO DI GIOIA E DI DOLORE

PAROLE SENZA UN SENSO LUCIDITA’ SFUGGENTE
CONFUSO COME SE
 
FUORI DA QUI FUORI DA QUI
DA QUI DA QUI
 
 
 

AfTERhOuRs – QuELLo cHe nOn c’E’

Ho questa foto di pura gioia
E’ di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello che non c’è
Ho perso il gusto, non ha sapore
Quest’alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Arriva l’alba o forse no
A volte ciò che sembra alba
Non è
Ma so che so camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in se
A quello che non c’è
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m’attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c’è

Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Ed ecco arriva l’alba so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
Per quello che non c’è