io recito una parte fastidiosa alla gente
facendo della vita
una commedia divertente.
buio e silenzio son scesi su noi.
e quando ti troverai in mano quei fiori appassiti
al sole d’un aprile ormai lontano
li rimpiangerai.
Ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d’oro
pr un bacio mai dato per un amore nuovo.
il cielo è tutto rosso di nuvole barocche.
l’amore che strappa i capelli
è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un pò di tenerezza.
quei giorni perduti a rincorrere il vento,
a chiederci un bacio e volerne altri cento.
un giorno qualunque
li ricorderai,
amore che fuggi,
da me tornerai.
poi un’altra giornata di luce,
poi un altro di questi tramonti.
e fu la notte,
la notte per noi,
notte profonda per il nostro amore,
e fu la fine di tutto per noi
resta il passato e niente di più.
ma non ti servirà il ricordo,
non ti servirà che per piangere il rifiuto
del mio amor che non tornerà.
tu mi hai insegnato a vivere,
ora insegnami a partire.
i tuoi larghi occhi chiari,
anche se non verrai non li scorderò mai.
un bel sogno inutile che si scorda al mattino.
e se ti dico che non t’amo più,
sono sicuro di non dire il vero.
tu, con gli occhi di un altro colore,
mi dici le stesse parole d’amore,
fra un mese, fra un anno,
scordate le avrai.
amore che vieni, da me fuggirai.
tu mi hai insegnato il sogno,
io voglio la realtà.
amore. amor io t’attenderò ogni sera,
ma tu vieni, non aspettar ancor,
vieni adesso finchè è primavera.
sotto l’ultimo sole.
lo scirocco sussurra un altro invito che dice di restare,
lo scirocco sussurra un altro invito che dice devi amare.
mille e una di queste promesse.