Month: gennaio 2008

Hamlet

[…]
 
so che l’amore nasce col tempo
e, in occasioni che ne sono prova,
vedo che il tempo ne riduce il fuoco
e la scintilla. Dentro la forma stessa
dell’amore vive una sorta di stoppino
o di candela che squagliandosi lo abbassa; e nulla
resta allo stesso livello di bontà
perchè la bontà, diventando eccessiva,
muore del proprio eccesso. Quello
che vorremmo fare dovremmo farlo
quando lo vogliamo. Perchè questo "vogliamo"
cambia, e sbisce rinvii e abbassamenti
per quante sono le lingue, le mani, gli incidenti;
e allora questo "dovremmo" è come
un prodigioso sospiro, che fa male alleviando.
 
[…]

oceano mare.. … … .. . .. .

Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate.
Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente.
Il mare cancella, di notte.
La marea nasconde.
E’ come se non fosse mai passato nessuno.
E’ come se noi non fossimo mai esistiti.
Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui.
Non è più tera, non è ancora mare.
Non è vita falsa, non è vita vera.
E’ tempo.
Tempo che passa.
E basta.

oceano mare….

Voi non andate sulla spiaggia?
No.
Voi non passeggiate, non scrivete, non fate quadri, non parlate, non fate domande. Voi aspettate, vero?
Si.
E perchè? Perchè non fate quel che dovete fare, e sia finita?
 
Silenzio.
 
Smettetela di aspettare. Non è poi così difficile uccidere qualcuno.