Santo cielo, ci può essere una felicità maggiore di quella posseduta da quel tipo di uomini che vengono comunemente chiamati matti, sciocchi, pazzi e bietoloni, nomi bellissimi, secondo me? Dirò qualcosa di sciocco e assurdo a prima vista, e tuttavia di staordinariamente vero.
Anzitutto non hanno paura della morte: per Giove, non è un guaio da niente! Non hanno il tormento della coscienza, non vengono spaventati dalle storie dell’inferno, non sono atteriti da spettri e fantasmi, non sono torturati dalla paura dei mali imminenti, la speranza di futuri beni non li distrae: insomma non vengono straziati dalle migliaia di preoccupazioni cui va soggetta questa vita. Non provano vergogna, non pudore, non cercano il successo, non provano ostilità nè amore. Infine se si avvicinano ancora un pò alla mancanza d’intelligenza dei bruti non commettono neppure peccato, ci garantiscono i teologi.
A questo punto vorrei mi facessi il piacere di riflettere, demente di un saggio, da quante angosce di ogni tipo notte e giorno venga tormentato il tuo animo, vorrei che tu facessi un mucchio di tutti i fastidi della tua vita:
allora capirai a quanti mali ho sottratto i miei folli.